I PREMI
PARAJO D'ORO
Premio "Francesco Sisini" Parajo d’Oro, conferito ad una personalità sarda che si è distinta nel campo imprenditoriale o culturale.
Un evento magico del servire rotariano, che in amicizia, rinnova una speranza: proiettare Sassari verso lo sviluppo, attraverso i suoi figli migliori.
Con questa semplice frase è stato definito in un volume in corso di pubblicazione per ricordare i cinquant'anni del club, il Premio Ing. Francesco Sisini, la distinzione denominata PARAJO D'ORO, che il Rotary Club di Sassari assegna da oltre trent'anni per esaltare la rettitudine ed il lavoro degli uomini più illustri di una piccola città, capoluogo della provincia più grande d'Italia.
Il premio, istituito su un generoso fondo messo a disposizione dal Comm. Cavaliere del Lavoro ing. Giorgio Sisini, in ricordo del padre, è riservato ai cittadini sassaresi e residenti a Sassari, la cui vita sia parsa rimarchevole per i servizi resi alla collettività, in qualunque campo e con qualsiasi mezzo siano stati svolti.
La scelta del Parajo come rappresentazione emblematica espressa dalla statuetta in oro da consegnare ai premiati per la gran festa rotariana del Premio Sisini, nasce, probabilmente, dall'appartenenza dei Massai all'agricoltura.
La statuetta, infatti, riproduce la figura dell'Operaio Maggiore, socio dei Gremi Sassaresi che a turno presiede alla festa del Santo patrono e porta lo stendardo dell'associazione nella faradda di li Candaleri. Ogni anno il rito si ripete per la festività di Nostra Signora di Mezzagosto, nella discesa che percorre il centro storico della città da Santa Caterina (ora dal Rosario) a S. Maria di Betlem.
I Gremi d'arte e mestieri, tipiche derivazioni delle maestranze stabilite a Sassari al tempo dei Pisani, vere e proprie confraternite che rappresentavano le principali professioni dei popolani sassaresi, usano per le processioni e feste una grande bandiera e piccole bandiere di broccato.
Dal 1968 al 1981 il premio ha avuto una cadenza annuale e da allora ogni due anni si alterna con l'altro prestigioso premio di poesia "Agniru Canu" che il Club ha dedicato al Poeta dialettale Salvator Ruju. L'evento è da subito apprezzato: il quotidiano locale sottolinea che avrebbe meritato una cerimonia pubblica e accredita al Club il merito di aver allestito - con una regia abile e sensibile - una manifestazione solenne e pure misurata, toccante ma non retorica, che in tutte le edizioni ha profondamente commosso i presenti.
Nelle ventiquattro edizioni dal 1968 al 2001 sono stati premiati col Parajo d'oro:
Prof. GIOVANNI PITTALIS (1968)
Prof. LUIGI PIRAS (1969)
Avv. ANDREA CUGIOLU (1970)
Giornalista ALDO CESARACCIO (1971)
Generale LUIGI DEVILLA (1972)
Signor CAMILLO BELLIENI (1973)
Prof.ssa GINEVRA ZANETTI (1974)
Prof. MARIO DELITALA (1975)
Prof. ANDREA PADULA (1976)
Pittore STANIS DESSY (1977)
Arch. VICO MOSSA (1978)
Prof. GAVINO NEGRONI (1979)
Signora MARIA MELIS SERRA (1980)
Cav. del Lavoro MARIO ROSSI (1981)
On.Prof. FRANCESCO COSSIGA (1983)
Prefetto MARIO ROMANO (1985)
Scultore GAVINO TILOCCA (1987)
Generale FRANCO PISANO (1989)
Prof. ANTONIO MILELLA (1991)
On. Prof. MARIO SEGNI (1993)
Dott. SERGIO SIGLIENTI (1995)
Comm. SEBASTIANO PANI (1997)
Signor SERAFINO PINNA (1999)
Dott.ssa BIANCA PITZORNO (2001)
La Commissione per l'assegnazione del Parajo d'oro 2001 composta da:
PIERO SINI , Presidente del Rotary Club di Sassari;
GIANVITTORIO CAMPUS , Sindaco di Sassari ;
COSIMO FILIGHEDDU, Capo cronista della Nuova Sardegna, in rappresentanza dell'Ordine dei Giornalisti della Sardegna;
UBALDO GEROVASI, Past President;
FRANCESCA SISINI BAGGI, in rappresentanza della famiglia Sisini;
TONINO UCKMAR, Past President;
ORIO TERROSU, Segretario
all'unanimità ha deliberato di attribuire il premio alla Scrittrice
BIANCA PITZORNO
con la seguente M O T I V A Z I O N E
BIANCA PITZORNO, l'interprete delle nuove generazioni al femminile, eterna adolescente, avventurosa ragazza che incarna la fanciullezza e vuole rimanere bambina, libera, instancabile lettrice, con qualche tratto individuale, autrice di canzoni, illustratrice e saggista eclettica, intrisa del miglior humour sassarese; domina ormai da anni fra le scrittrici italiane della letteratura per ragazzi.
Semplice, sincera ed a suo modo dolce, riservata ma contestatrice, amica affettuosa ma esclusiva, BIANCA PITZORNO è l'esempio più autentico dell'arguta cultura classica della provincia italiana che ha mosso i primi passi nel Liceo Azuni di Sassari.
In quelle aule sono state pensate le storie ed hanno preso corpo i personaggi delle prime tre Commedie umoristiche destinate ai bambini.
Il racconto con attenzioni ecologiche, Clorofilla, nasce lì come testo teatrale e verrà rappresentato con gli altri divertenti personaggi per tre o quattro volte in un teatrino parrocchiale e come interpreti saranno coinvolti, e qualcuno forse rimarrà ispirato, gli stessi ragazzi delle classi del Liceo.
" Nonostante i miei progetti e le sue promesse, scrive Bianca in "Storia delle mie storie", quando ebbi finito il Liceo mio padre non mi permise di iscrivermi all'Accademia di Belle Arti. Come ripiego scelsi allora la Facoltà di Lettere Antiche".
Dopo la laurea e la specializzazione in archeologia, finalmente con autonoma decisione, ed eravamo nel 1968, si trasferisce a Milano e per sette anni lavora con impegno alla RAI e con l'arguzia creativa di "Abelarda Cannonau" si dedica alla programmazione televisiva per ragazzi, che allora nasceva negli studi milanesi.
Il centro di produzione culturale della RAI è per lei una palestra affascinante di esperienze e di successi nell' innovazione culturale per l'infanzia, destinata però ad essere ben presto lasciata per un amore più grande e inesorabile. L'esperienza televisiva, feconda ed affascinante, ma condizionata da esigenze di copione ed anche editoriali, rafforza il suo spirito libero e creativo che la porterà a scegliere, seppure con difficoltà, di dedicarsi esclusivamente alla scrittura.
BIANCA ha in mente i suoi "affettuosi scarabocchi", non si distrae, coltiva i suoi appunti, rilegge le sue agende; vuole, deve dare vita al suo sogno di scrittrice e scrive i primi romanzi, pubblicati con editori un po' periferici e d'oltralpe; sono gli anni del Grande raduno dei Cowboy, di Sette Robinson su un'isola matta e di Clorofilla dal cielo blu.
Nascono da questo momento i numerosi racconti, romanzi e saggi dai quali prendono vita le sue protagoniste bambine: Annetta, Myrtale, Tamar, Mo, Melisenda e Costanza, Aglaia, Eleonora d'Arborea, Lavinia, Petra, Giulia e Olivia, Emilia, Violante, Laurentina, Polissena, Prisca, Elisa, Rosalba, Diana e altre.
La sua notorietà vola e cresce in Italia e all'estero: i suoi romanzi si sono conquistati il privilegio dei disegni del celebre illustratore inglese Quentin Blake. Iniziano le interviste, gli articoli importanti, le recensioni, gli editori autorevoli, le consulenze alla RAI, alla Televisione della Svizzera Italiana e la collaborazione con le biblioteche cubane; insomma è il successo.
Infatti nel 1996, unica scrittrice di letteratura per ragazzi, riceve dall'Università di Bologna, per il complesso della sua opera, la Laurea "honoris causa" in Scienza della Formazione; la stessa Università ha conferito la Laurea "honoris causa" ad un altro nostro Parajo, il Senatore a vita FRANCESCO COSSIGA.
L'Associazione Scrittori Cubani Le assegna l'importante premio "La Rosa Bianca"; partecipa al Congresso mondiale degli scrittori per ragazzi Latino Americani all'Avana; viene ricevuta dal Presidente Fidel Castro Ruz nel palazzo del Governo e recentemente ha ricevuto il Premio Andersen per il romanzo Tornatras.
Infine va' ricordato l'attaccamento di BIANCA PITZORNO alla sua città e alla Sardegna: nei suoi racconti emergono angoli e personaggi che ricordano Sassari, il suo carattere, la sua cultura e le sue tradizioni, cantate attraverso l'etere e con le immagini televisive; le ha fatte conoscere al resto dell'Italia, con il sentimento di quei figli lontani che sentono il bisogno di ritornare.
Il premio "ING. FRANCESCO SISINI", titolo di benemerenza civile attribuito dal Rotary Club di Sassari ad un cittadino sassarese che nell'adempimento del proprio lavoro abbia dato prova di solidarietà umana ed assoluta distinzione civica, accresce con l'assegnazione a BIANCA PITZORNO, grande figura di scrittrice che ben onora la memoria del fondatore Ing. FRANCESCO SISINI, il prestigioso e ricco elenco degli illustri premiati.
Nell'assegnare il "Parajo ", simbolo dei mestieri del tessuto economico e sociale della nostra città, viene spontaneo evidenziare un momento particolare della vita di BIANCA PITZORNO che in qualche modo si lega a quella del fondatore ed incarna i valori morali autentici e del servire che ispirano il Premio Sisini .
Due sassaresi, un uomo ed una donna che in epoche diverse, per seguire la loro spinta ideale nel lavoro, scelgono Milano e la Lombardia; uno per studiare e carpire i segreti dello sviluppo del mondo agricolo, l'altra per trasmettere ai giovani nella loro più bella età il dono della sua creativa umanità, che BIANCA PITZORNO vuole conservare restando nel mondo dei ragazzi.
AGNIRU CANU
Premio "Agniru Canu" in memoria di Salvator Ruiu, famoso poeta in lingua sassarese;
Nasce nel 1979 , in memoria del poeta Salvator Ruju, il premio di poesia che viene assegnato a componimenti in dialetto sassarese. Questo premio biennale , sempre atteso e sempre più seguito per celebrare il Cantore di Sassari, della "Sassari veccia e noba", quel Salvator Ruju che per lunghi anni fu socio onorario del Club e che alla nostra città ha dedicato i suoi versi dialettali con lo pseudonimo di "Agniru Canu".
Il premio consiste fondamentalmente nella suggestiva minuscola copia in argento del busto in bronzo di Salvator Ruju, modellato dallo scultore Gavino Tilocca.
Di questo premio e della sua piccola storia ha scritto nel 1992 il socio Giuseppe Melis, co-promotore del premio, in un volumetto edito da Chiarella sotto gli auspici e le cure del socio Giommaria Bajardo, in ricordo del padre Cicu, che contiene la raccolta dei componimenti vincitori o segnalati nelle varie edizioni e che parla di Salvator Ruju come " poeta vivo di un a città che muore…" Agniru Canu, a ottantanni così ricordava in questo bellissimo quadretto le sensazioni della giovinezza, forte ispiratrice della poesia dialettale sassarese:
…m'abbasthaba la luzi di la luna
ch'impratiaba tutta la carrera;
e si la luna no v'era
la luzi di lu gasu mori, mori.
E d'oru mi paria
lu lampioni di la cantunada.
E canti zirriòri in giru in giru
Cu lu so zi zi zi
Cumènt'è l'immurthidi a lu ritiru".
Sono stati premiati:
1982- Nino Fois, per la poesia "Pà una luzi di chintari"
1984- Tonino Canu, per la poesia "Lu di li fiori"
1986- Palmiro De Giovanni, per la poesia "Un boru faradu"
1988- Non è stato assegnato
1990- Nino Trunfio, per la poesia "Candu"
1992- Graziella Porcheddu Useli, per la poesia "Eba ciara"
1994- Angela Marras Maninchedda, per la poesia "Undi è?!…"
1996- Gigi Ruju, per la poesia "Setti Funtanu"
1998- Nino Fois, per la poesia "La Giuncunera"
2000- Aldo Salis, per la poesia "Giughendi a mabò"
2004 ALDO SALIS : Un Bottu di Sori
2006 ANGELA COSTANZO: Vecciu Pericanu
2011 ANTONELLO BAZZU: Duria di Tandu
2014 NINO FOIS: Affruntendi lu Primma Paraddu
FONDAZIONE BANCO DI SARDEGNA
Borsa di studio “Fondazione Serafino e Pina Pinna” conferita annualmente al miglior studente dell’istituto d’istruzione Superiore di Thiesi;
MUSIC FESTIVAL
Quattro borse di studio per i migliori studenti di musica al Sardinia International Music Festival dal 2014 ad ogni edizione;
ACCADEMIA INTERNAZIONALE DI MUSICA
Il Rotary Club Sassari è socio fondatore dell'Accademia Internazionale di Musica “Martha Argerich”;
ALDO CESARACCIO
Il Rotary club Sassari ha istituito il Premio Europeo di critica musicale “Aldo Cesaraccio”.